DDR…DOVEMO DAJE RAGIONE!

Cosa dire su Daniele De Rossi? Nulla, se non dargli ragione. Ha detto che ha bisogno di tempo per lavorare bene ma un giovane allenatore che esordisce in Serie A sulla panchina della sua squadra del cuore al posto di quello c’è stato prima giocando in maniera totalmente diversa, o per lo più cercando di giocare a calcio, forse è un predestinato. Entra alla seconda gara di ritorno giocando contro l’Hellas Verona all’Olimpico e vince 2-1. Poi va a Salerno e rivince 2-1. Poi all’Olimpico trova il Cagliari di Mr Ranieri e gli rifila un sonoro 4-0. Tre vittorie, 9 punti in tre partite. Poi arriva l’Inter capolista che dorme un tempo (il 1° tempo finisce 2-1 per la Roma) ma poi quando si sveglia reagisce e vince 4-2. Poi ancora in trasferta a Frosinone dove il primo tempo giallorosso è inguardabile  ma poi vince nettamente 3-0 convincendo nella seconda parte di gioco.  Lunedì scorso vince 3-2 in casa col Torino di Juric grazie alla magica tripletta di Paulo Dybala e stasera batte il Monza di Palladino per 4-1 in Brianza. In sette partite di campionato la Roma di De Rossi segna ben 20 reti subendone 9, con un saldo di 11 reti. Conquista 18 punti su 21 e si rimette nella parte di classifica che gli deve competere sempre. A un punto dal quarto posto del Bologna di Thiago Motta. Questa Roma gioca a calcio e dà sempre l’idea di poter far male all’avversario, e non il solletico come faceva la precedente gestione tecnica. Gli stessi giocatori sono questi che ha allenato JM e il suo staff ma con un tasso di rendimento molto più elevato attraverso la tattica di De Rossi. Solo Baldanzi e Angelino sono i nuovi che non hanno conosciuto il vecchio staff.  Qui vogliono giocare tutti, tutti si sentono partecipi del progetto sportivo innovativo. Ed è giusto che sia così. La Roma è bella da vedere, ci si diverte. Ecco, divertimento ad esempio è una parola che negli ultimi 30 mesi pre-De Rossi c’è stata forse due o tre volte, non di più. Adesso è tornata di attualità a Trigoria e in tutti gli stadi dove la Roma scende in campo. E’ un piacere vederla e tifarla. Mi piace l’abnegazione che mette da inizio alla fine perché qui ogni giocatore risulta essere utile per l’altro. E’ così che si vincono le partite. Adesso c’è da pensare a giovedì 7 marzo quando arriva il Brighton del suo amico De Zerbi all’Olimpico, sperando che De Rossi possa fargli lo stesso trattamento riservato oggi all’amico Palladino.