Udine, lo scudetto della civiltà

Domenica 14 aprile 2024. A Udine si gioca UDINESE-ROMA per la 32^ giornata di SERIE A. Al minuto 71 sul punteggio di 1-1 il difensore giallorosso ivoriano Evan Ndicka si accascia a terra da solo. Si pensa subito al peggio. Entrano i sanitari con la barella, lo staff medico giallorosso. Giocatori attoniti accanto allo sfortunato elemento che giace a terra toccandosi il petto. Il pallone a Udine si ferma un attimo. Ma il pubblico c’è e sostiene la vita! Grande educazione e civiltà del pubblico udinese, indubbiamente fuori dalla norma. Il sostegno dato con applausi scroscianti resterà per sempre. Laddove in ogni stadio italiano capeggiano i “buu” razzisti o i cori territoriali dal nord al sud dell’Italia. Udine si è mostrata la purezza della civiltà e merita lo scudetto in tal senso. Quando dopo dieci minuti trascorsi dall’episodio l’arbitro Pairetto ha decretato la sospensione definitiva della partita non c’è stato alcun fischio a riguardo. Solo applausi, ma applausi veri. Ecco, questo è quello che dovremmo fare in tutti i nostri stadi. Sfoggiare quel senso civico che non guasta mai. Udine e il Friuli si sono dimostrati eccellenti. Grazie. 

Stavolta è stato bravo! Anzi bravissimo! E sto parlando di Luca Pairetto da Nichelino, Piemonte. Si è dimostrato serio e sensibile alla causa. Altri avrebbero potuto applicare il regolamento, ma qui Luca ha fatto vincere il buon senso.  Ha ascoltato i due allenatori, De Rossi e Cioffi e con loro ha deciso di non proseguire più la gara perché venivano a mancare le condizioni per farlo, con un giocatore portato in rianimazione all’ospedale di Udine.  E bravo anche l’allenatore udinese Cioffi nel rispettare il dramma che stava vivendo De Rossi e la Roma in quei momenti così agitati. Per una volta le doti tecniche sono state degradate da quelle umane del signor Pairetto.